L'Ordine del Santo Sepolcro si caratterizzò sin dall'inizio dall'unione del carattere militare dei suoi cavalieri con il carattere religioso dei suoi canonici. Goffredo di Buglione, e poi suo fratello e successore Baldovino I di Boulogne, riconobbero l'importanza della sua missione ed i suoi membri inizialmente formarono una unità compatta e organizzata di cinquanta cavalieri. Questo unità, in aggiunta alla guardia presso la Chiesa del Santo Sepolcro, partecipò, come avanguardia delle truppe del Regno di Gerusalemme, a diverse battaglie.

Secondo le cronache, il primo combattimento in cui le milizie dell'Ordine intervennero, fu la battaglia di Ascalona, dove ​​gli infedeli vennero sconfitti da Goffredo di Buglione il 12 agosto 1099. In quella battaglia, Arnolfo, arcidiacono e tesoriere della Chiesa del Santo Sepolcro e poi patriarca di Gerusalemme, portava la “Vera Croce” protetto da una scorta di valorosi Cavalieri del Santo Sepolcro.


la battaglia di Ascalona

Nel 1101 i Cavalieri del Santo Sepolcro accompagnarono il Re Baldovino I di Gerusalemme nell'assalto a Cesarea. Negli anni 1104 e 1105, le milizie del Santo Sepolcro si distinsero nella presa di Tolemaide e di Ramallah, con l'intervento di 150 cavalieri e alcuni canonici. Successivamente le milizie del Santo Sepolcro parteciparono alla presa di Beirut e, l'anno successivo, alla presa di Sidone.

nell'anno in cui iniziò il regno di Baldovino II (1118-1131), questo monarca, accompagnato da 216 Cavalieri del Santo Sepolcro e da 4.000 uomini d'arme, intraprese una spedizione contro il Sultano d'Egitto, che si concluse in un fallimento.

Le milizie del Santo Sepolcro continuarono a partecipare a diverse operazioni militari intraprese dai successivi Re di Gerusalemme per difendere il regno, tra le quali possiamo indicare la presa di Edessa (1145), la difesa della città di Bostra (1146), la presa di Ascalona (1150) e la sconfitta di Saladino nella battaglia di Tirvelet (1182).

Il futuro del Regno di Gerusalemme era comunque sempre più problematico a causa della debolezza di alcuni dei loro monarchi. Il Re Guido di Lusignano fu sconfitto e fatto prigioniero il 4 Luglio 1187 nella disastrosa battaglia del Corni di Hattin, dove i Cavalieri del Santo Sepolcro parteciparono come custodi della “Vera Croce”, che veniva portata dal Priore del Santo Sepolcro e perirono in sua difesa. Questa battaglia fu l'inizio della fine, annientando l'esercito reale, mentre il patriarca di Gerusalemme non fu in grado di difendere la città con il piccolo numero di gentiluomini disponibili, così che Gerusalemme venne occupata da Saladino il 2 ottobre 1187.

La caduta della Città Santa fu determinante per il Regno Latino di Gerusalemme e per i Cavalieri del Santo Sepolcro. In mancanza di un sistema di fortezze, come quelle che avevano i Templari e gli Ospitalieri, i Cavalieri del Santo Sepolcro si dispersero e la potenza dell'Ordine cadde inesorabilmente. Alcuni di loro si rifugiarono a San Giovanni d'Acri e vi rimasero per un secolo e, infine, parteciparono alla difesa della città fino al 18 maggio 1291, quando la città fu presa dal Sultano Al-Ashraf Khalil.