La fondazione dell'Ordine


il Re Giovanni II di Aragona

Dopo la scomparsa dei Cavalieri Templari, il Re Giovanni 2° di Aragona manifestò l'intenzione di disporre di un Ordine Militare propriamente Aragonese, a somiglianza di quelli che aveva la Corona di Castiglia con gli Ordini di Santiago, di Calatrava e di Alcántara e in modo da potrer impedire la crescita eccessiva di potere dell'Ordine Ospitaliero di San Giovanni, all'interno del suo Stato.

Per questo motivo inviò come ambasciatore presso la Santa Sede di Avignone, il nobile valenziano Vidal de Vilanova per trattare con Papa Clemente 5° sul futuro dei beni che lo stesso Papa aveva negato alla Corona. Il Re, attraverso il suo ambasciatore, propose al Pontefice la creazione di un nuovo Ordine Militare dotato dei beni che i Templari e l'Ordine Ospitaliero di San Giovanni avevano nel Regno di Valencia; offrì anche come sede del nuovo Ordine il castello ed il villaggio di Montesa, che erano proprietà reale.


il Papa Giovanni XXII

Il Re non ottenne nulla dal Papa Clemente 5°, però il destino facilitò le cose con la morte del Papa. Il suo successore Giovanni 22°, eletto nel 1316, ad una nuova ambasciata del Re Giovanni 2°, finì per acconsentire alle sue richieste e promulgò la Bolla “Pia matris ecclesia” del 10 giugno 1317, con la quale venne creato l'Ordine Militare di Santa Maria di Montesa.

Di conseguenza, l'ORdine fu dotato dei beni che i Templari e l'Ordine Ospitaliero di San Giovanni avevano nel Regno di Valencia l'Ordine dei Templari Da parte sua il Re mantene la sua parola donando all'Ordine, il castello e la città di Montesa con tutti i suoi territori, per costruire il convento, che doveva essere la sede del nuovo Ordine. L'Ordine assunse la Regola cistercense (Regola di San Benedetto).