La prima ribellione dei Pruzzi

Entro il 1240 l'Ordine Teutonico era riuscito, dopo una lotta durata un decennio, a sottomettere i Pruzzi delle tribu della Terra di Chelmno, della Pomesania, della Pogesania, della Bartia, della Varmia e della Natangia, impadroniendosi del loro territorio.

Nei villaggi abitati dai Pruzzi venivano nominati dei capovillaggi tra i Pruzzi convertiti, detestati dagli abitanti, soprattutto perché costringevano con la forza alle corvée i contadini sottomessi. Queste forme di sfruttamento, unite al mancato mantenimento delle promesse in fatto di libertà di culto provocarono il malcontento della popolazione, che sfociò in rivolte che travolsero le recenti conquiste dell'Ordine.

Il fatto che l'Ordine Teutonico avesse perso contro i mongoli nella battaglia di Legnica, ebbe pesanti ripercussioni nella strategia militare dei Cavalieri Teutonici. Durante la Battaglia di Legnica, le popolazioni dei Pruzzi già vinte e soggiogate ripresero vigore approfittando della forte diminuzione dell'organico dell'Ordine, ritornarono ai vecchi culti pagani e misero a ferro e fuoco l'intera regione.


il Duca Swietopelk II di Pomerania

Nel 1242, approfittando del momento di debolezza dell'Ordine, scoppiò la prima rivolta dei Pruzzi. I Pruzzi trovarono un alleato nel cristiano Duca Swietopelk II di Pomerania, un ex alleato dei Cavalieri Teutonici che, allarmato dalla rapida espansione dell'Ordine nei territori confinanti con le sue terre, aveva compreso che l'Ordine Teutonico non si sarebbe limitato a sottomettere i Pruzzi, ma puntava in realtà a instaurare nella regione un potente Stato. Per questa sua azione Swietopelk II venne colpito da scomunica.

In quel momento le capacità dell'Ordine Teutonico erano piuttosto deboli, in quanto da qualche tempo arrivavano sempre meno Crociati dal Sacro Romano Impero e tra i Principi polacchi c'erano delle faide di potere. Così che Cavalieri Teutonici furono costretti a rinchiudersi nei loro castelli di Balga, Elbing, Chelmno e Torun.

Diverse sono le battaglie che si svolsero intorno alla città di Sartowitz. I Cavalieri Teutonici, guidati da Dietrich von Bernheim, in un primo momento furono vittoriosi ma, anche se la cavalleria pesante teuronica e l'uso delle balestre avevano dimostrò la schiacciante superiorità dei Cavalieri Teutonici in campo aperto, i Pruzzi erano più esperti nei piccoli scontri quando il terreno era boscoso. Così che i Pruzzi, con l'aiuto delle truppe della Pomerania, riuscirono a riprendere il controllo quasi totale del territorio e ad espugnare la maggior parte dei castelli dell'Ordine.

In una bolla del 1 ottobre 1243, il Papa Innocenzo IV e Guglielmo di Modena divisero la Prussia nelle diocesi di Chelmno, Pomesania, Varmia, e Sambia, anche se il territorio di quest'ultima non era ancora stato ancora conquistato. L'Hochmeister Gerhard von Malberg ebbe considerevoli supporti sia dal Papa Innocenzo IV che dall'Imperatore.

Nel 1243 il Papa Innocenzo IV diede a Gerhard von Malberg un anello apostolico che rappresentava la Prussia come feudo dei Cavalieri Teutonici. Sempre nello stesso anno il Papa proclamò ancora una volta la Crociata contro i Pruzzi.


1243: la Battaglia di Grudziadz

Sfruttando l'indebolimento dei Cavalieri Teutonici durante le battaglie con il Duca Svantopolk II di Pomerania, i Pruzzi di Pomesania, Pogesania e Varmia organizzarono una sollevazione generale contro i Cavalieri Teutonici che persero il controllo su vaste aree da loro dominate. Rimasero loro solo castelli di Torun, Chelmno e Radzyn Chelminski, ed anche quelli di Elblag e Balga erano a rischio.

Sconfitti militarmente e politicamente da Svantopolk, i Cavalieri Teutonici unirono le loro forze per tentare di fermare la sollevazione dei Pruzzi. Vicino a Grudziadz i Cavalieri decisero di fermare la marcia distruttiva dei Pruzzi.

All'inizio della battaglia, a causa del pesante attacco dei Cavalieri, i Pruzzi si diedero alla fuga. I Cavalieri subito si precipitarono all'inseguimento; fu allora che i Pruzzi si fermarono e contrattaccarono. La battaglia fu sanguinosa, e le forze teutoniche furono completamente sconfitte. Il numero di perdite per i Cavalieri doveva raggiungere fino a 400 persone, tra cui un gran numero di Cavalieri, oltre al maresciallo Berlewinem von Freiberg.

Il successo militare dei Pruzzi incoraggiò il Duca Svantopolk II di Pomerania, che bruciò il castello di Chelmno, assediò quello di Zantyr e costruì un nuovo castello di Swiecie. I Cavalieri, malgrado l'aiuto del Duca Casimiro di Cuiavia, non riuscirono a contrastare le azioni di Svantopolk.

Le fortezze dell'Ordine caddero ad una ad una sotto l'attacco dei Pruzzi; i Cavalieri Teutonici furono torturati ed uccisi, mentre le popolazioni locali ritornavano alle antiche credenze pagane.


1244: la Battaglia di Rensen

Nel 1244 le truppe della Pomerania di Swietopelk II e quelle dei Pruzzi catturarono la maggior parte dei castelli dell'Ordine sconfiggendo i Cavalieri a Rensen.

Intanto i polacchi preferivano attaccare direttamente il territorio del Duca di Pomerania lungo la Vistola, mentre il Legato Papale Jacques Pantaleon, il futuro Papa Urbano IV, cercava di dirigere le loro energie contro i Pruzzi pagani per cristianizzarli. Dopo feroci e sanguinose battaglie, gli avversari erano talmente esauriti dal conflitto che Swietopelk II chiese la pace, ottenendo che l'Ordine Teutonico avrebbe cessato le azioni belliche e l'oppressione dei Pruzzi. Solamente i castelli di Balga, Elbing, Kulm e Thorn rimtornarono in possesso dell'Ordine Teutonico. Dopo i colloqui di pace e la tregua con i Pruzzi, i Cavalieri Teutonici cominciarono a consolidare la propria posizione in Pomesania.


1245: l'arrivo di Heinrich von Hohenlohe

Quando il Capitolo dell'Ordine chiese ed ottenne le dimissioni di Gerhard von Malberg dall'incarico di Hochmeister, venne eletto come suo successore Heinrich von Hohenlohe (1244-1253), Von Hohenlohe ebbe un grande successo durante il suo Magistero e, nel 1245, ricevette dall'imperatore la conferma del possesso della Livonia, di Courlandia e della Samogizia.


Stemma di
Heinrich von Hohenlohe

Durante il Magistero di Hohenlohe ai Cavalieri vennero concessi una serie di privilegi che regolavano il governo e la proprietà dei beni immobili in Prussia. Inoltre stabilì la casa dell'Ordine a Mergentheim (Marienthal), in Franconia, in una proprietà che lui e suo fratello avevano donato all'Ordine nel 1219.

In Prussia la situazione cambiò nel 1246 con l'arrivo dal Sacro Romano Impero, di Crociati per sostenere l'Ordine Teutonico, comprendenti gli austriaci di Henry von Liechtenstein. Inoltre l'Hochmeister Heinrich von Hohenlohe, che intensificò il numero dei Cavalieri dell'Ordine.


1248: la Battaglia di Dzierzgon

Nel 1247 gli eserciti dei Cavalieri Teutonici riuscirono a catturare il castello di Dzierzgon, costruirono sul luogo della vecchia fortezza una nuova città e potenziarono le vie di comunicazione tra Elblag, Kwidzyn e Chelmno. Ma l'attività dei Cavalieri non sfuggì ai Pruzzi che subito tentarono di prendere il castello di Dzierzgon che stava diventando un punto chiave della rete di castelli teutonici.

Le truppe di Pruzzi e quelle di Svantopolk assediarono quindi il castello teutonico di Dzierzgon. Ma la difesa fu così potente che l'assedio durò poco e i Cavalieri Teutonici riuscirono a disperdere le forze alleate dei Pruzzi e dei Pomeraniani. Svantopolk, vergognosamente battuto, dovette salvare la propria vita con una precipitosa fuga per la riva sinistra della Vistola. Si però dovette arrivare al novembre 1248 prima che la calma fosse ristabilita del tutto.

I tedeschi usarono tutta la loro politica e la diplomazia per dividere i Pruzzi da Swietopelk II che cessò di aiutare i Pruzzi. Alla fine i Cavalieri Teutonici ripresero il controllo della situazione ed indussero il capo militare prussiano alla conversione al cristianesimo.

Però la situazione era di una sovranità nominale da parte dell'Ordine teutonico sui territori dei Pruzzi. L'autorità dei cavalieri non era per nulla solida, tanto che nel 1249 si giunse ad un nuovo trattato di pace, che stabiliva in 18 punti i diritti e doveri delle parti in conflitto.


1249: il Trattato di pace di Christburg

Le notevoli perdite subite dal Duca Svantopolk II di Pomerania lo avevano costretto ad accettare un piano di pace separato per cui cessò di aiutare i Pruzzi, mentre la maggior parte di questi ultimi firmarono la pace il 7 febbraio 1249, con il trattato di Christburg.

Il trattato riguardava la condizione delle popolazioni sottomesse che si fossero convertite. L'Ordine Teutonico riconosceva ai Pruzzi convertiti la libertà personale, il diritto di acquistare, vendere e lasciare in eredità le proprietà ai loro eredi diretti; il diritto di andare in giudizio, di contrarre matrimonio, di entrare a far parte del clero e, a patto d'essere d'antica nobiltà, di essere ammessi nell'Ordine Teutonico.

I nuovi sudditi dovevano inoltre rinunciare tassativamente alle usanze pagane e ad osservare la disciplina ecclesiastica in materia di festività e di battesimo. Dovevano anche pagare le decime all'Ordine e prestare determinati servizi di natura militare. In più, a loro spese, i Pruzzi si impegnarono a costruire entro tre anni 13 chiese in Pomesania, 6 in Varmia e 3 in Natangia. I convertiti erano sottoposti al diritto di Magdeburgo o a quello polacco; se non erano battezzati, dovevano farlo al più presto, pena la perdita dei beni e l'espulsione.


1249: la battaglia di Krucken

Poiché il trattato non rispondeva alle esigenze di chi non voleva convertirsi, la lotta presto scoppiò di nuovo. Ad intermittenza vi furono lotte fino al 1253, con i Natangiani che riuscirono anche a sconfiggere l'Ordine a Krucken nel novembre 1249.

L'Ordensmarschall Heinrich Botel raccolse uomini da Chelmno, Elbing e Balga per una spedizione nel più profondo della Prussia. I Cavalieri raggiunsero la Natangia e saccheggiarono la regione. Sulla via del ritorno furono a loro volta attaccati da un esercito di Natangiani. I Cavalieri si ritirarono al vicino villaggio di Krucken, nei pressi di Kreuzburg (ora Slavskoye, Kaliningrad), dove i Pruzzi esitavano ad attaccare.

Intanto l'esercito dei Pruzzi cresceva sempre di più, con nuove truppe che arrivavano dai territori più lontani, mentre i Cavalieri Teutonici non avevano scorte sufficienti per sostenere un assedio. Alla fine i Cavalieri Teutonici furono costretti a patteggiare: l'Ordensmarschall e tre altri Cavalieri rimasero come ostaggi mentre gli altri Cavalieri furono costretti a deporre le armi.

I Natangiani però ruppero il patto e massacrarono 54 cavalieri ed un numero imprecisato dei loro seguaci. Alcuni cavalieri furono sacrificati nelle cerimonie religiose pagane o torturati a morte, altri furono riscattati o scambiati; tra questi l'Ordensmarschall Heinrich Botel.

Il numero dei cavalieri uccisi rappresentò una grande sconfitta per i Cavalieri Teutonici; questa barbarie fornì ai Cavalieri una scusa per non trattare i Pruzzi come persone onorevoli. Mai più i Cavalieri si sarebbero arresi ai pagani.

I Natangiani non sfruttarono la loro vittoria e non organizzarono offensive nelle terre dei Cavalieri Teutonici. Ci vollero comunque due anni prima che i Cavalieri Teutonici organizzassero la successiva crociata per recuperare il Territorio e vendicare il massacro.


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