1213: la predicazione della Crociata
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1216: la morte di Innocenzo III

Le decisioni del Concilio lateranense e i proclami del Papa Innocenzo III commossero fortemente gli spiriti dei cristiani. Tutti i predicatori della guerra santa dovevano invitare i fedeli a fare penitenza, dovevano vietare i balli, i tornei e i giuochi pubblici, riformare i costumi e ravvivare l'amore della religione e delle virtù. Dovevano, a imitazione del Pontefice, riferire i lamenti di Gerusalemme nei palazzi dei Principi e indurli a prendere la Croce affinché il popolo fosse spinto dal loro esempio a fare la stessa cosa.


Innocenzo III

In tutte le chiese occidentali furono proclamati i decreti riguardanti la Crociata. In molte provincie e principalmente nel nord dell'Europa furono visti prodigi e apparizioni miracolose: ottimi espedienti per convincere la plebe. Qualcuno vide sfavillare in cielo delle Croci fulgidissime, tanto che gli abitanti di Colonia e delle città prossime al Reno furono persuasi che Dio favoriva la santa impresa e prometteva sicura vittoria alle armate cristiane.

I predicatori avevano un gran da fare; ovunque si sentivano imprecazioni e maledizioni contro i musulmani e dappertutto si ripetevano le parole di Gesù Cristo: “Io sono venuto a portar guerra”.

Prelati, Vescovi, pastori d'ogni tipo, tutti chiamavano i popoli alle armi; e non solo i predicatori le gridavano, ma anche i poeti e i trovatori che, lasciati da parte gli amori delle donne e le cortesie dei cavalieri, ora cantavano la passione di Cristo e la cattività di Gerusalemme.

Correva anche la voce che il Pontefice volesse condurre i Crociati in Palestina, ed in effetti egli stesso nel Concilio Lateranense aveva manifestato l'intenzione di andare di persona a prendere possesso dell'eredità di Gesù Cristo; ma le condizioni dell'Europa, l'avanzare dell'eresia ed i consigli dei Vescovi e dei Cardinali lo distolsero da tale disegno.

E poiché l'Europa era piena di divisioni che potevano nuocere al successo della Crociata, Innocenzo III spedì ovunque i suoi deputati per conciliare la pace ed egli stesso andò in Toscana per comporre le discordie insorte fra Pisani e Genovesi. E tanto si adoperò in questi suoi progetti che, avendoli quasi tutti compiuti e la partenza della Crociata era sul punto di effettuarsi, quando il Pontefice fu sorpreso dalla malattia e, il 16 luglio del 1216, mentre era a Perugia, morì.

1216: la predicazione di Onorio III

Tre giorni dopo la morte di Innocenzo III, il Conclave elesse il suo successore, preferendo il Cardinale Cencio Savelli, che scelse il nome di Onorio III. Il giorno successivo alla sua incoronazione il nuovo Pontefice scrisse a Giovanni di Brienne, Re di Gerusalemme, per annunziargli la sua elezione e rinnovare le speranze degli Cristiani di Siria, con queste parole:
“Non venga meno il vostro coraggio per la morte di Innocenzo, sebbene io mi riconosca molto inferiore a lui in meriti, mostrerò zelo uguale per la liberazione della Terra Santa, e farò ciò che è mio potere per soccorrervi, venuto che ne sia il tempo”.


il Papa Onorio III

Scrisse ancora una lettera a tutti i Vescovi, comandando loro di proseguire la predicazione della Crociata. Onorio III proseguì l'opera d'Innocenzo III relativamente al comporre tutto l'Occidente in pace e non escluse di comporre anche le contese nate per le pretese della Corte Romana.

Il Principe Luigi VIII, figlio del Re di Francia Filippo Augusto, aveva preso le armi contro l'Inghilterra e stava per invadere quel regno. Onorio usò perfino le suppliche per acquetarlo, sperando che Inghilterra e Francia, composte le loro discordie, si sarebbero unite per la liberazione dei Luoghi Santi, ma le sue speranze furono vane.

Enrico III, asceso al trono d'Inghilterra dopo la morte del Re Giovanni, aveva preso la Croce, ma solo per guadagnarsi l'amicizia del Pontefice e non aveva alcuna intenzione di adempire il suo voto. Il Re di Francia, implicato nella guerra con gli Albigesi, fece larghe dimostrazioni di parole alla Santa Sede, ma non operò nulla in favore della Crociata e mentre la maggior parte dei Vescovi e prelati del regno di Francia prendevano la Croce, i baroni e cavalieri se ne curavano molto poco.


il Duca d'Austria
Leopoldo VI di Babenberg

Federico II, che doveva la corona imperiale ai favori della Chiesa, rinnovò in due solenni assemblee il giuramento di muovere contro i musulmani e questo indusse i principi ed i popoli di Germania a prendere la Croce. Ma furono in pochi a rispondere alla chiamata del Papa. La risposta avvenne prevalentemente tra i baroni delle rive del Reno, della Baviera, della Sassonia, della Norvegia e tra i Frisoni, che accettarono di fornire una flotta.

Presero la Croce il Duca d'Austria Leopoldo VI di Babenberg, il Duca Vladislao III Enrico di Boemia, il Duca Enrico I di Brabante, il Duca Enrico III di Linbourg, il Conte Guglielmo III di Jülich, il Conte Guglielmo I d'Olanda, l'Arcivescovo di Magonza Siegfried II von Eppstein, il Vescovo di Bamberg Eckbert di Andechs-Merania, il Vescovo di Passau Ulrich II, il Vescovo di Strasburgo Enrico di Veringen, il Vescovo di Munster Ottone di Oldenburg ed il Vescovo di Utrecht Otto II di Lippe.

Fra i Principi che presero la Croce merita menzione il Re Andrea II d'Ungheria; suo padre, il Re Bela III, aveva fatto voto di andare in Terra Santa e sul letto di morte fece giurare al figlio che avrebbe adempito al suo giuramento.


Andrea II d'Ungheria

Andrea II, pur avendo preso la Croce, fu trattenuto per molti anni nei suoi stati dalle turbolenze che non riusciva a sedare. Infatti Gertrude di Merania, da lui presa in moglie prima della precedente Crociata, con le sue macchinazioni si era inimicata la corte e la nobiltà, e questa giunse a congiurare contro di lei fino a che fu assassinata; nacquero da ciò divisioni e guerre intestine.

In tali circostanze forse il Re d'Ungheria faceva meglio a rimanere nei suoi Stati, ma egli, spaventato da tanti delitti ed attentati, decise di partire. Riteneva che, per la grande protezione accordata sempre dalla Chiesa ai Principi Crociati, al suo ritorno sarebbe stato più rispettato dai suoi sudditi.

Il Regno di Andrea II era molto vasto e comprendeva l'Ungheria, la Dalmazia, la Croazia, la Bosnia, la Galizia e la provincia di Lodomeria. In tutte queste provincie fu predicata la Crociata e tutte le popolazioni si offrirono di combattere contro gli infedeli. Così che tra i popoli d'Ungheria che un secolo prima avevano quasi distrutto i compagni di Pietro l'eremita, molti guerrieri presero la Croce e promisero di seguire il loro monarca in Terra Santa.


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