1220: Il battesimo dell'Estonia del nord

Nella seconda metà del 1219 i Cavalieri Portaspada, insieme ai loro alleati Letgalli, Livoni ed Estoni convertiti, continuarono ad attaccare le Contee Estoni di Virumaa e di Jarva. Gli anziani di entrambe le Contee si dissero d'accordo con le condizioni di pace ed offrirono degli ostaggi.

All'inizio del 1220, venne organizzato un altro attacco nella Contea di Hariu. Vicino al villaggio di Kareda, nella Contea di Jarva, i Cavalieri Portaspada ed i Letgalli inaspettatamente incontrarono gli estoni di Saaremaa che erano venuti per punire i locali che si erano arresi ai Crociati. i Cavalieri Portaspada riuscirono a schiacciare l'esercito di Saaremaa.

L'esercito composto da Livoni e da Estoni convertiti, non aveva partecipato alla battaglia di Kareda, ma si era trasferito direttamente ad Hariu; dopo aver battuto gli Estoni di Saaremaa, i Cavalieri Portaspada ed i Letgalli si unirono ai Livoni ed Estoni convertiti. Il popolo di Varbola (nella contea di Laanemaa) inviò gli anziani a negoziare con i Crociati e, dopo aver dato ostaggi e consentito il battesimo, la pace era fatta.


i missionari abbattono gli alberi sacri degli estoni
(collezione d'arte dell'Università di Tartu)

Nella contea di Hariu, i Cavalieri Portaspada ebbero il loro primo contatto con i Crociati danesi e divenne evidente che gli accordi precedentemente fatti nello Schleswig ora erano cambiati. I danesi sostenevano che, nonostante gli sforzi compiuti dai Cavalieri Portaspada nel conquistare l'Estonia, il Vescovo Albrecht von Buxthoeven aveva promesso alla Danimarca tutti le contee dell'Estonia che avessero conquistato e battezzato.

Visto che, per gli estoni pagani, accettare il cristianesimo era considerato come un segno di resa, sia i danesi che i tedeschi si precipitarono sul posto con i loro sacerdoti, cercando di convertire quante più persone possibile, in più posti possibili, distruggendo i vecchi boschi sacri nel processo di cristianizzazione.

Pare che la terra conquistata non fosse stata adeguatamente suddivisa, visto che sia nella contea di Jarva che in quella di Virumaa avvenne un doppio battesimo. Enrico di Livonia descrive il battesimo fatto dai Danesi, i quali offrivano ai pagani “falsi affari”, mirando solo a diffondere la loro influenza. Ma probabilmente anche la chiesa di Riga agì in modo simile. In definitiva, i confini di influenza vennero tracciati come segue: i danesi ricevettero Reval, Hariu, Virumaa e Jarva: ai tedeschi andò il resto dell'Estonia.