1101: la Crociata dei deboli di cuore
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nel solco della Vittoria

La Crociata del 1101, chiamata anche “la Crociata del deboli di cuore” a causa di diversi partecipanti che vi aderirono dopo essere tornati indietro dalla precedente Crociata, fu in realtà l'insieme di tre diversi movimenti separati, sorti in seguito al successo della Crociata svoltasi tra il 1096 ed il 1099.


il Papa Pasquale II

Gli europei erano stati felicissimi nell'apprendere il successo della prima Crociata; con la notizia della vittoria però, giunse in Europa anche la richiesta di inviare rinforzi per difendere il neonato Regno di Gerusalemme ed a questa richiesta gli europei risposero con entusiasmo.

Una nuova crociata era già stata predicata nella primavera del 1099 dall'Arcivescovo di Milano Anselmo IV da Bovisio ed anche il Papa Urbano II, sapendo che in Terra Santa i Crociati avevano un disperato bisogno di aiuto, lanciò l'appello per una nuova Crociata. Purtroppo morì prima di poter vedere i risultati della sua iniziativa.

In Lombardia la predicazione della Crociata era già ben avviata e stava ricevendo delle risposte molto forti quando, a fine estate del 1099, la notizia della presa di Gerusalemme da parte dei Crociati raggiunse l'Italia.

L'iniziativa del Papa Urbano II venne ripresa, con rinnovata energia, dal suo successore, Pasquale II il quale inviò in Francia i suoi Legati. Egli si rivolse in particolare a chi aveva fatto voto di partecipare alla Crociata precedente senza avervi potuto poi partecipare; si rivolse inoltre anche a quelli che, pur avendo partecipato alla precedente Crociata, avevano fatto ritorno in patria prima del suo completamento.

Costoro, quando erano tornati a casa, si videro esposti al disprezzo del popolo ed ad un'enorme pressione perché si recassero nuovamente in Terra Santa. Adela di Blois, moglie di Stefano II di Blois, si sentì talmente umiliata dalla fuga del marito durante l'assedio di Antiochia del 1098, che non gli permise di rimanere a casa.

Ricchi e poveri erano desiderosi di fare il loro pellegrinaggio in Terra Santa per liberarla dagli infedeli nel nome di Gesù Cristo e cercare per se stessi la gloria terrena e le la salvezza eterna che comportava il combattere una guerra santa. Altri semplicemente cercavano di fuggire dal disprezzo che stavano ricevendo a casa e tanti altri sfuggivano alla povertà opprimente per trovare un nuova vita in Oriente.

le Armate Crociate ed i loro capi

Come era già accaduto nella Crociata svoltasi tra il 1096 ed il 1099, i soldati ed i pellegrini provenienti dall'Europa occidentale non si riunirono in un grande esercito, ma in diversi piccoli gruppi provenienti da diverse regioni d'Europa.

Il gruppo più importante era quello dei Lombardi guidati dal loro Arcivescovo Anselmo IV da Bovisio, c'erano poi i Borgognoni guidati da Stefano I di Borgogna, i Bavaresi guidati dal Duca Guelfo I di Baviera, gli Aquitani guidati dal Duca Guglielmo IX d'Aquitania e gli eserciti guidati da Guglielmo II di Nevers, Stefano di Blois e Raimondo IV di Saint Gilles e Tolosa.


Anselmo IV da Bovisio

Gli eserciti Crociati partirono in tempi diversi, con i Lombardi che furono i primi a partire (settembre 1100) e gli ultimi a ritornare nella primavera del 1101. I Lombardi erano un gruppo eterogeneo, in qualche modo simile a quelli che avevano marciato nella “Crociata dei poveri”.

I capi della Crociata provenivano all'incirca dalle stesse fila della nobiltà europea a cui appartenevano il capi della Crociata che si era svolta tra il 1096 ed il 1099. C'erano ancora Duchi, Conti e Baroni e c'era di nuovo un Arcivescovo designato dal Papa come comandante supremo che ancora una volta fu spesso ignorato.

I Crociati non sembrava che avessero una chiara intenzione. La maggior parte voleva andare a dare una mano nel Regno di Gerusalemme, altri volevano andare ad invadere la Mesopotamia ed altri volevano attaccare Baghdad. Certamente alcuni speravano di vincere le terre per se stessi, come avevano fatto i primi Crociati, ma la stragrande maggioranza voleva andare in Terra Santa, vincere grandi battaglie, ottenere la grazia spirituale, visitare i luoghi santi e ritornare a casa, magari portando con se con una santa reliquia.

i Lombardi

Il 13 settembre del 1100 circa 10.000 Lombardi, in gran parte semplici contadini poco avvezzi all'uso delle armi, lasciarono Milano sotto la guida del loro Arcivescovo Anselmo IV da Bovisio.

Attraversarono la Carinzia e l'Ungheria e trascorsero l'inverno in Bulgaria. Avevano già sentito parlare degli “infidi Greci” e le relazioni con i Bizantini divennero immediatamente acide.

Dopo aver attaccato briga con quasi tutti i locali lungo il percorso, quando raggiunsero i confini dell'Impero Bizantino si diedero al saccheggio senza alcun controllo, tanto che l'Imperatore Alessio I Comneno, quando finalmente giunsero a Costantinopoli, si rifiutò di farli entrare in città e li fece scortare in un accampamento fuori dalle mura.


Partenza dei lombardi per la Crociata

I Lombardi attesero per due mesi al di fuori della città, mentre il loro Arcivescovo Anselmo IV da Bovisio negoziava per la fornitura di cibo e per il trasporto attraverso il Bosforo.

Stanchi di aspettare fuori dalle mura di Costantinopoli, si ribellarono e riuscirono ad entrare in città, dove saccheggiarono il Palazzo delle Blacherne ed uccisero il leone addomesticato di Alessio I. L'Imperatore allora fece in modo di trasbordarli in fretta sull'altra riva del Bosforo (21 aprile 1101), da dove si trasferirono a Nicomedia, dove stabilirono il loro accampamento in attesa di rinforzi.

A Nicomedia i Crociati vennero a sapere che il Principe di Antiochia, Boemondo di Taranto, era stato catturato dai Turchi Danishmendidi ed era detenuto a Niksar.

Nel maggio del 1101 raggiunse Nicomedia un gruppo più piccolo, ma meglio armato di Francesi guidati da Stefano di Blois, giunsero anche i Borgognoni guidati da Stefano I di Borgogna ed i Tedeschi guidati da Corrado, Conestabile dell'Imperatore Enrico IV.


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