La prima ribellione dei Pruzzi

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1248: la Battaglia di Dzierzgon

Nel 1247 gli eserciti dei Cavalieri Teutonici riuscirono a catturare il castello di Dzierzgon, costruirono sul luogo della vecchia fortezza una nuova città e potenziarono le vie di comunicazione tra Elblag, Kwidzyn e Chelmno. Ma l'attività dei Cavalieri non sfuggì ai Pruzzi che subito tentarono di prendere il castello di Dzierzgon che stava diventando un punto chiave della rete di castelli teutonici.

Le truppe di Pruzzi e quelle di Svantopolk assediarono quindi il castello teutonico di Dzierzgon. Ma la difesa fu così potente che l'assedio durò poco e i Cavalieri Teutonici riuscirono a disperdere le forze alleate dei Pruzzi e dei Pomeraniani. Svantopolk, vergognosamente battuto, dovette salvare la propria vita con una precipitosa fuga per la riva sinistra della Vistola. Si però dovette arrivare al novembre 1248 prima che la calma fosse ristabilita del tutto.

I tedeschi usarono tutta la loro politica e la diplomazia per dividere i Pruzzi da Swietopelk II che cessò di aiutare i Pruzzi. Alla fine i Cavalieri Teutonici ripresero il controllo della situazione ed indussero il capo militare prussiano alla conversione al cristianesimo.

Però la situazione era di una sovranità nominale da parte dell'Ordine teutonico sui territori dei Pruzzi. L'autorità dei cavalieri non era per nulla solida, tanto che nel 1249 si giunse ad un nuovo trattato di pace, che stabiliva in 18 punti i diritti e doveri delle parti in conflitto.


1249: il Trattato di pace di Christburg

Le notevoli perdite subite dal Duca Svantopolk II di Pomerania lo avevano costretto ad accettare un piano di pace separato per cui cessò di aiutare i Pruzzi, mentre la maggior parte di questi ultimi firmarono la pace il 7 febbraio 1249, con il trattato di Christburg.

Il trattato riguardava la condizione delle popolazioni sottomesse che si fossero convertite. L'Ordine Teutonico riconosceva ai Pruzzi convertiti la libertà personale, il diritto di acquistare, vendere e lasciare in eredità le proprietà ai loro eredi diretti; il diritto di andare in giudizio, di contrarre matrimonio, di entrare a far parte del clero e, a patto d'essere d'antica nobiltà, di essere ammessi nell'Ordine Teutonico.

I nuovi sudditi dovevano inoltre rinunciare tassativamente alle usanze pagane e ad osservare la disciplina ecclesiastica in materia di festività e di battesimo. Dovevano anche pagare le decime all'Ordine e prestare determinati servizi di natura militare. In più, a loro spese, i Pruzzi si impegnarono a costruire entro tre anni 13 chiese in Pomesania, 6 in Varmia e 3 in Natangia. I convertiti erano sottoposti al diritto di Magdeburgo o a quello polacco; se non erano battezzati, dovevano farlo al più presto, pena la perdita dei beni e l'espulsione.


1249: la battaglia di Krucken

Poiché il trattato non rispondeva alle esigenze di chi non voleva convertirsi, la lotta presto scoppiò di nuovo. Ad intermittenza vi furono lotte fino al 1253, con i Natangiani che riuscirono anche a sconfiggere l'Ordine a Krucken nel novembre 1249.

L'Ordensmarschall Heinrich Botel raccolse uomini da Chelmno, Elbing e Balga per una spedizione nel più profondo della Prussia. I Cavalieri raggiunsero la Natangia e saccheggiarono la regione. Sulla via del ritorno furono a loro volta attaccati da un esercito di Natangiani. I Cavalieri si ritirarono al vicino villaggio di Krucken, nei pressi di Kreuzburg (ora Slavskoye, Kaliningrad), dove i Pruzzi esitavano ad attaccare.

Intanto l'esercito dei Pruzzi cresceva sempre di più, con nuove truppe che arrivavano dai territori più lontani, mentre i Cavalieri Teutonici non avevano scorte sufficienti per sostenere un assedio. Alla fine i Cavalieri Teutonici furono costretti a patteggiare: l'Ordensmarschall e tre altri Cavalieri rimasero come ostaggi mentre gli altri Cavalieri furono costretti a deporre le armi.

I Natangiani però ruppero il patto e massacrarono 54 cavalieri ed un numero imprecisato dei loro seguaci. Alcuni cavalieri furono sacrificati nelle cerimonie religiose pagane o torturati a morte, altri furono riscattati o scambiati; tra questi l'Ordensmarschall Heinrich Botel.

Il numero dei cavalieri uccisi rappresentò una grande sconfitta per i Cavalieri Teutonici; questa barbarie fornì ai Cavalieri una scusa per non trattare i Pruzzi come persone onorevoli. Mai più i Cavalieri si sarebbero arresi ai pagani.

I Natangiani non sfruttarono la loro vittoria e non organizzarono offensive nelle terre dei Cavalieri Teutonici. Ci vollero comunque due anni prima che i Cavalieri Teutonici organizzassero la successiva crociata per recuperare il Territorio e vendicare il massacro.


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