La Polonia dal XII al XV secolo

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Con il testamento di Boleslao III, detto Boccastorta, ebbe inizio, nel 1138, la disintegrazione territoriale della Polonia, con la divisione dello Stato fra i suoi 5 figli. La crescita della dinastia portò ad ulteriori divisioni, tant'è che a metà del XIII secolo, la Polonia era divisa in 20 ducati.


la disintegrazione della Polonia dopo la morte di Boleslao III

I secoli XII e XIII portarono un incremento demografico e un'intensa colonizzazione. Principi, Vescovi e Cavalieri si trovarono impegnati a fondare nuovi villaggi ed a riorganizzare le città, riallacciandosi ai modelli provenienti dall'estero. La legge di Magdeburgo gettò le basi dell'autogestione nei villaggi e nelle città, con un proprio sistema giuridico ed una gestione finanziaria a livello locale.

L'afflusso di coloni tedeschi creò in Polonia una nuova situazione etnica ed a partire dal XIII secolo, specie nelle città, una percentuale sempre più alta dei sudditi dei Duchi, era costituita da abitanti d'origine tedesca. Nei centri urbani si insediò anche la ricca popolazione ebrea, la quale, nel 1264, ottenne dal Duca di Cracovia, Enrico il Devoto, un privilegio speciale.


interno della cattedrale di Cracovia (XIII secolo)

Non meno importanti furono anche le trasformazioni in campo culturale. Fino al 12° secolo l'arte e la letteratura romana avevano un carattere strettamente elitario, ma nel XIII secolo quest'arte diventò più diffusa. Aumentò notevolmente il numero di chiese ed iniziò un nuovo stile architettonico: il gotico.

Lo sviluppo economico, demografico, sociale e culturale fu un effetto positivo della disintegrazione territoriale ma non mancavano anche i fenomeni negativi: la Polonia divenne oggetto di invasioni ed i Principati della Pomerania Occidentale divennero autonomi.


Corrado I di Mazovia

I Cavalieri Teutonici, insediati nella Terra di Chelmno da Corrado, Duca di Masovia, conquistarono i territori delle tribù Vetero-Prussiane, dopodiché, dall'inizio del XVI secolo, cominciarono ad espandersi verso la Polonia.

Le tre invasioni dei mongoli del 1241, 1259 e 1287 causarono grandi distruzioni. Tali pericoli esterni intensificarono le tendenze alla riunificazione delle terre polacche del resto, persino nel momento culminante della disintegrazione territoriale, erano stati mantenuti alcuni elementi di unità: in ogni regione, tranne la Pomerania, governavano i sovrani della dinastia dei Piast e le terre polacche erano unite intorno ad una sola Chiesa, con un'unica sede metropolita.


Przemyslaw II Duca della Polonia Magna

Continuava ad essere usato il nome Regnum Poloniae e le insegne regali venivano conservate dal 1076 nella Cattedrale di Cracovia. Ciononostante, la riunificazione del Paese non era un obiettivo facile da raggiungere, infatti, dopo alcuni tentativi non riusciti, fatti dai Duchi della Slesia e della Piccola Polonia, solo nel 1295 il Duca della Polonia Magna Przemyslaw II salì al trono, ma fu presto ammazzato da un attentatore sconosciuto.

Aspiravano alla sua successione il duca di Sieradz, Leczyca e Brzesk, Ladislao il Breve ed il re Ceco della dinastia di Przemyslid, Venceslao II. Quest'ultimo conquistò la Piccola Polonia, la Polonia Magna, la Pomerania di Danzica, una parte della regione di Kujawy, e si incoronò re di Polonia nel 1300.


Venceslao II arriva a Praga

La morte precoce di Venceslao II e di suo figlio Venceslao III, aprì a Ladislao il Breve la strada al trono della Polonia; questi, dopo essersi conquistato l'appoggio del Papa, un aiuto militare dell'Ungheria e dopo aver riunificato una parte delle terre polacche, si incoronò nel 1320.

Fuori dal suo regno rimasero: la Slesia, i cui Duchi resero omaggio al re della Boemia, la Masovia, che mantenne la sua autonomia, e la Pomerania di Danzica, occupata negli anni 1308-1309 dai Cavalieri Teutonici. La perdita della Pomerania aprì un periodo di 150 anni di lotte tra la Polonia e l'Ordine Teutonico, per la riconquista di questa terra.

Nel XIV secolo Francia, Germania, Fiandra, Inghilterra, Italia e gli Stati della penisola iberica furono travagliati da una profonda crisi economica, dall'epidemia di Morte Nera (la peste) e dalle disgrazie della guerra dei 100 anni, viceversa, per i Paesi dell'Europa centro-orientale, questo fu un secolo di sviluppo economico, politico e culturale.


Casimiro il Grande

Casimiro il Grande (1333-1370), figlio e successore di Ladislao il Breve, uno dei più illustri sovrani polacchi, firmò la pace coi Cavalieri Teutonici (1343), dando loro, come “eterna elemosina”, la Pomerania. Egli riconobbe l'omaggio della Slesia al re della Boemia e dopo aver garantito la pace alla Polonia, si occupò della riforma dello Stato.

Appoggiò la colonizzazione delle terre, il commercio, promulgò le leggi che sancivano i principi dell'estrazione di salgemma, di minerali, di piombo, argento e ferro, realizzò la riforma monetaria. Il diritto consuetudinario fu codificato ed unificato, la magistratura riformata. Nel 1364 il re fondò la prima università polacca. Il potere reale, anche se forte, veniva limitato dalla legge di cui la monarchia doveva essere garante ed esecutore.


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