1097: l'arrivo a Costantinopoli
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Alessio I Comneno non credeva alle offerte d'amicizia di Boemondo, ma sperava di ottenerne qualche vantaggio. L'Imperatore lo accolse con una magnificenza proporzionata alla paura che aveva del suo arrivo.

Entrambi erano abili nell'arte di sedurre e ingannare: più avevano da lamentarsi l'uno dell'altro, più si testimoniavano amicizia. Mentre si compiacevano pubblicamente delle reciproche vittorie, di nascosto si disprezzavano e si sospettavano reciprocamente, il tutto condito da una falsa vicendevole ammirazione.

Erano entrambi senza scrupoli, così che mentre Alessio I Comneno prometteva a Boemondo vaste aree del suo territorio, Boemondo prometteva di essere il più fedele tra i vassalli dell'Imperatore. Anna Comnena, la figlia di Alessio I Comneno che scrisse la storia del regno di suo padre, non vacillò mai dalla sua convinzione che Boemondo non voleva niente di meno che conquistare l'intero Impero Bizantino e che per lui la Crociata non era altro che una conveniente copertura.

1097: l'arrivo degli altri Crociati

Anche Roberto II di Fiandra, Roberto II di Normandia e Stefano di Blois e di Chartres, quando giunsero a Costantinopoli, resero omaggio all'Imperatore Bizantino e ricevettero, come gli altri, le false promesse dell'Imperatore.


nobildonne Bizantine

Raimondo di Saint Gilles e Tolosa, che arrivò per ultimo, alle promesse di Alessio I Comneno rispose che non era venuto in Oriente per cercarsi un nuovo Re, minacciando anche di distruggere Costantinopoli.

Come aveva fatto Boemondo di Taranto, il Conte Raimondo di Saint Gilles e Tolosa raggiunse Costantinopoli prima del suo esercito, arrivando lì il 21 aprile 1097. Mentre lui e Alessio parlavano in termini amichevoli, i suoi Crociati provenzali vennero attaccati dalle truppe bizantine. Raimondo si infuriò e minacciò di distruggere Costantinopoli, ma venne trattenuto dai suoi compagni. Il suo esercito finalmente il 27 aprile 1097, giunse a Costantinopoli.

1097: la permanenza a Costantinopoli

Tra 1096 e 1097 tutte le truppe crociate erano giunte a Costantinopoli e non era ancora chiaro quale sarebbe stato lo scopo della missione: la riconquista dell'Anatolia, la presa dei porti della Siria e, nella migliore delle ipotesi, l'arrivo fino in Palestina. A spingere verso una conquista vera e propria di Gerusalemme, idea che dovette maturare gradualmente, furono forse anche i “poveri pellegrini” della Crociata di Pietro l'Eremita, scampati al massacro di Civetot, che si erano uniti alla marcia dei Baroni.

Alessio I Comneno temeva molto per l'indisciplina e l'insubordinazione dei pellegrini. Man mano che arrivavano nuovi Crociati, questi si accampavano sulla riva occidentale del Bosforo, ricoprendo l'altopiano con le loro tende ed occupando le case che fiancheggiavano lo stretto.


Crociati Francesi

Ogni comandante aveva il suo campo separato: quello di Goffredo di Buglione era nella valle di Gabala, a quattro miglia a nord di Costantinopoli. L'imperatore bizantino dimostrò la sua generosità sia alla moltitudine di pellegrini che ai Baroni. Ogni settimana, quattro uomini lasciavano il palazzo reale carichi di monete d'oro che distribuivano tra i soldati di Goffredo e distribuzioni simili avvenivano anche negli altri campi. Ma i Crociati non riuscivano comunque ad acquistare quanto necessario: olio, grano, vino ed altro erano venduti ad un prezzo così alto che l'oro distribuito ai pellegrini non era sufficiente.

Questa generosità ingannevole dell'Imperatore scatenò la violenza dei Crociati che andarono in tutti i paesi vicini devastando dappertutto; persino la capitale, nonostante le sue mura, rischiò di essere saccheggiata. Tutti sembravano aver dimenticato i Turchi Selgiuchidi. Ora i guerrieri latini avrebbero preferito fare la guerra contro i Bizantini e il pensiero dei musulmani non era più così importante.

Tuttavia Goffredo di Buglione ed i più saggi tra i comandanti non persero di vista la Crociata. Chiesero all'Imperatore che fossero fornite loro delle barche per attraversare il Bosforo e raggiungere Gerusalemme. Goffredo fu il primo ad imbarcarsi con i suoi cavalieri ed anche gli altri Crociati smontarono le loro tende e passarono sulle coste dell'Asia.


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