(1476 - 1503)

IL MAGISTERO DI PIERRE D'AUBUSSON


Pierre d'Aubusson
(ritratto equestre di Edouard Odier)

Nel giugno del 1476, venne eletto come Gran Maestro dell'Ordine il Gran Priore d'Auvergne Pierre d'Aubusson.

Nel maggio 1480 la flotta ottomana del sultano Maometto II tentò di invadere l'isola Rodi, con più di 100.000 uomini. L'assedio proseguì sino all'agosto di quell'anno. Dopo ben tre attacchi fallimentari, i turchi si ritirarono, lasciando sul campo 9000 morti.

Il sultano Maometto II avrebbe voluto attaccare nuovamente l'isola, ma a causa della sua morte nel 1481, l'impresa si arenò. La sua successione venne disputata tra i suoi eredi, ed in particolare fra i Principi Bayezid II e Jem. Dopo alterne vicende, il Bayezid II conquistò il trono: Il Principe Jem non fu più in grado di opporsi al suo potente fratello dal quale fu costretto a lasciare la Turchia.

In primo tempo, il Principe Jem chiese asilo al Sultano d'Egitto, il quale, per non contrariare il Sultano Bayezid II, non lo concesse, in seguito chiese asilo al Gran Maestro Pierre d'Aubusson. Riunito il Consiglio dell'Ordine venne deciso di accogliere l'ospite che giunse a Rodi venne accolto con tutti gli onori dovuti al suo rango.


i cavalieri alla Messa durante il terremoto del 1481
(miniatura da un manoscritto di Guillaume Coursin)

Nel 1481 un gran terremoto colpì Rodi e diede il colpo di grazia a ciò che l'artiglieria turca aveva lasciato semidistrutto.

Le fortificazioni e gli edifici della città divennero per la maggior parte un ammasso di rovine. I villaggi erano stati distrutti, gli alberi e le coltivazioni erano bruciati e gli animali razziati. Il popolo dell'isola decimato, aveva fame.

I Cavalieri affrontarono la situazione esentando il popolo dalle tasse, distribuendo grano, inoltre prendendo provvedimenti per l'agricoltura e l'allevamento e iniziando la ricostruzione delle fortificazioni e degli edifici.

Nel 1483 il Papa trasferì all'Ordine di San Giovanni i beni appartenenti agli Ordini Cavallereschi del Santo Sepolcro e di San Lazzaro, che erano stati appena sciolti, ed elevò alla porpora cardinalizia Pierre d'Aubusson con il titolo di Diacono di Sant'Adriano al Foro e Legato Pontificio d'Asia.

Gli ultimi anni della sua vita, Pierre d'Aubusson li spese tentando di riportare in auge l'originaria disciplina dell'Ordine con una riforma degli statuti. Risanò le finanze dell'Ordine e proseguì i lavori sulle fortificazioni di Rodi e nei possedimenti del Dodecanneso.

Nel dicembre 1499 furono scoperti a Rodi alcuni casi di peste ed il Gran Maestro, per evitare l'estendersi del contagio, fece costruire d'urgenza un lazzaretto fuori le mura per il ricovero delle persone infette.

Per contrastare l'espansione dell'Impero Ottomano, continuava a premere, ma invano, perché venisse organizzata una “crociata” occidentale. Nel 1501 guidò una spedizione dell'Ordine insieme con l'ammiraglio veneziano Loredano Grassetto. Ma il loro tentativo durò poco a causa della mancanza di sostegni, ed anche per la defezione dei francesi, spagnoli e genovesi.


Pierre d'Aubusson riceve la sua biografia
(miniatura da un manoscritto di Guillaume Coursin)

Nel 1502 una flotta ottomana sbarcò nell'isola di Leros per impadronirsi del castello. Sopraggiunte le navi dell'Ordine, la flotta ottomana tentò la fuga ma venne impegnata in battaglia ed una gran parte delle loro navi rimasero distrutte o danneggiate; solo alcune riuscirono a raggiungere la costa turca.

Fra i tanti meriti attribuiti a Pierre d'Aubusson c'è però l'ombra della cacciata degli ebrei da Rodi e da tutti i domini dell'Ordine, voluta dal Gran Maestro con l'assurda motivazione che la gran parte dei vizi e dei malefici che regnavano nei convento di Rodi erano causati soprattutto dalla comunità israelita.

Con un decreto del gennaio 1503 il Gran Maestro diede agli ebrei 40 giorni di tempo per disfarsi di ogni avere non trasportabile e partire alla volta di Nizza (la comunità israelita ritornò a Rodi solo dopo l'avvento del governo Ottomano).

Pierre d'Aubusson morì a Rodi il 3 luglio 1503 e fu sepolto nella chiesa di San Giovanni. Il suo mausoleo venne distrutto dopo la conquista di Rodi da parte dei Turchi nel 1523.


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