1551: l'invasione di Gozo

Dopo la battaglia di Prevesa l'Ordine subì ancora pesanti perdite a Susa e Monastir e un attacco dell'Ordine ad Algeri fu respinto da Khayr al-Din Barbarossa, che all'epoca era Reggente di Algeri per conto del Sultano Solimano.


l'assedio di Gozo

L'esercito cristiano, però, era riuscito a salvare Tunisi dalle mani di Khayr al-Din Barbarossa, e senza dubbio sarebbe anche riuscito a prendere Algeri se avesse ascoltato i saggi suggerimenti dell'ammiraglio genovese Andrea Doria.

Innumerevoli le imprese compiute negli anni che seguirono. Il 21 luglio del 1547, mentre le navi dei Cavalieri erano impegnate in un'altra missione, il corsaro Thorgoud Rais, detto Dragut, uno dei più abili capitani turchi, sbarcò sull'isola con un gruppo di soldati e catturò trecento maltesi; l'Islam non rinunciava a considerarsi padrone del Mediterraneo.

Nel 1550 Massa e Sorrento furono assalite e saccheggiate dai turchi di Solimano e più volte, negli anni successivi, navi musulmane risaliranno la corrente del Tevere, spingendosi fin quasi alle porte di Roma.

Nel settembre del 1550 la flotta della Lega Santa, alla quale aderivano i Cavalieri sotto il comando di Claude de la Sengle (futuro Gran maestro dal 1553 al 1557), attaccò con successo la città di Mahdia, in Tunisia.


Koca Sinan Pasha

Nel mese di maggio dell'anno successivo, per vendicare i fatti di Mahdia, gli Ottomani ed i pirati barbareschi sotto il comando di Thorgoud Rais e di Koca Sinan Paşa scatenarono una serie di attacchi verso la Sicilia orientale e Malta.

Esaltato dai successi delle armate turche, il Reggente di Algeri pregò il Sultano Solimano di proclamare la guerra contro i Cavalieri di San Giovanni, suggerendogli che l'isola di Malta e la vicina roccaforte di Tripoli, dovevano essere prese e aggiunte all'Impero turco.

La posizione di Tripoli era indubbiamente molto precaria, vista la sconfitta totale che l'Ordine aveva subito nella sua spedizione contro Algeri. I negoziati tra Khayr al-Din Barbarossa ed il Sultano Solimano si conclusero rapidamente e una grande flotta di galee turche venne quindi posta sotto il comando di Dragut, Governatore di Santa Maura (Lefkadas), e un forte esercito sotto il comando di Koca Sinan Paşa e di Salih Reis, con l'ordine di procedere verso Malta e Gozo.

Le forze alleate del Khayr al-Din Barbarossa e del Sultano Solimano arrivarono a Malta il 18 luglio 1551. Sbarcarono con circa 10.000 uomini a Marsamxett Harbour, uno dei due porti naturali di Malta. Poi assediarono Vittoriosa, la città intorno a forte Sant'Angelo divenuta capitale all'arrivo dei Cavalieri perché Mdina era nell'entroterra.


ritratto giovanile di Solimano

Poi assediarono Senglea, un'altra città maltese, anticamente su di un'isola unita successivamente dai Cavalieri alla terraferma. Successivamente gli invasori turchi abbandonarono questi assedi e fecero vela verso la Baia di San Paolo, per poi organizzare un assedio a Mdina.

Il Cavaliere Vargagnon, al comando di altri sei Cavalieri, arrivò a Mdina per assistere gli assediati. La presenza del noto Cavaliere incoraggiò talmente gli abitanti assediati che accolsero con tali acclamazioni e grida di gioia il loro arrivo, che portarono i turchi a pensare che fosse arrivato un fortissimo rinforzo dal Castello di Sant'Angelo.

Allo stesso tempo, si era diffusa la falsa notizia che una flotta cristiana era arrivata in aiuto di Malta e Koca Sinan Pasha ordinò immediatamente alle sue truppe di ritirarsi dall'isola e provare un attacco a Gozo.

Dopo un bombardamento, il castello di Gozo sotto il comando del Cavaliere Gelatian de Sessa, governatore dell'isola, incapace di sostenere un assedio, si arrese e, insieme a quasi tutti gli abitanti di Gozo (circa 6.000 persone), venne messo in catene e avviato in schiavitù alle galee turche, che presto salparono per le coste della Barberia.


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