1457: l'assedio di Marienburg

Nel mese di agosto del 1457 ci fu una nuova offensiva dell'Ordine con l'intento di riprendere le fortezze perse. Mentre le forze teutoniche sotto il comando di Heinrich von Plauen facevano irruzione a Sępopol, l'esercito mercenario, comandato Bernard Von Zinnenberg si diresse verso Marienburg.

Il 28 settembre le forze dell'Ordine Teutonico circondarono il castello di Sępopol difeso da Oldřich Červonka, ponendolo sotto assedio. Contemporaneamente diverse migliaia di miliziani polacchi arrivarono a Marienburg, ostacolando la consegna di cibo e rifornimenti ai Cavalieri Teutonici. Per le forze dell'Ordine Teutonico divenne impossibile evitare di tornare indietro per la grande quantità di cibo necessaria.


Ścibor di Poniec

Intanto il Re polacco Casimiro IV Jagellone aveva consegnato il comando della difesa di Marienburg a Ścibor di Poniec. I Cavalieri Teutonici tornarono ad assediare Marienburg durante il periodo invernale, ma anche questo assedio fu infruttuoso.

Nella primavera del 1458, Casimiro ottenne il consenso della Dieta polacca per organizzare una spedizione per difendere la milizia barricata a Marienburg. I polacchi raggiunsero le mura della città il 10 agosto. Tuttavia, la mancanza di velocità e agilità delle forze polacche, oltre ad un troppo piccolo numero di cannoni, non consentì di battere i Cavalieri Teutonici che assediavano il castello.

Nel settembre dello stesso anno la milizia polacca iniziò a ritirarsi. Nel mese di ottobre ci fu una tregua di nove mesi. Quando la tregua scadde, nel luglio 1459, l'Ordine Teutonico iniziò di nuovo l'assedio del castello e questa volta il Re non poté organizzare un grande esercito a causa dei conflitti con i nobili polacchi.

Nel mese di novembre venne firmato un cessate il fuoco della durata di due mesi e si aprirono dei negoziati con la mediazione dei governanti stranieri. Le trattative, ancora una volta non portarono alla pace ma rafforzarono la posizione dell'Ordine in ambito internazionale. L'Ordine ottenne il sostegno di Giorgio di Boemia che temeva la pretesa Casimiro al trono di Boemia, visto che aveva sposato Elisabetta d'Asburgo.


Le difficoltà polacche

Lubieszowski fu grado di fermare alcuni ulteriori progressi dell'esercito teutonico; tuttavia essi ripresero Eylau, Culm e Preussisch Stargard (Starogard Gdański), che immediatamente promisero fedeltà all'Ordine Teutonico. La situazione dei polacchi si salvò con un nuovo esercito inviato dalla Polonia Magna.

La situazione internazionale divenne sempre più complicata. Il nuovo Principe-Vescovo di Ermeland, Enea Silvio Piccolomini, era noto per le sue simpatie filo-teutoniche. Nel 1458 Piccolomini fu eletto Papa con il nome di Pio II. Un'altra difficoltà fu causata dalla morte di Ladislao il Postumo e l'elezione di Giorgio di Podebrady come il nuovo (hussita) Re di Boemia, e di Hunyadi Mátyás come Re d'Ungheria.


Jan Jiskra z Brandýsa

Nella primavera del 1458 Casimiro IV di nuovo chiese un arruolamento di massa che includeva i Masoviani.

Ignorando la mediazione di Jan Jiskra z Brandýsa, un mercenario ceco che sperava di porre fine alla guerra con la Prussia e iniziare un nuovo conflitto con l'Ungheria, l'esercito polacco lentamente marciò in Prussia e, nel mese di giugno, attraversò la Vistola vicino Toruń, impiegando un ponte di barche.

Ancora una volta l'esercito era appoggiato da forze ausiliarie di Tartari della Lituania e dall'esercito personale del Re.

L'esercito polacco, comandato da Piotr di Szamotuly, castellano di Poznań, marciò direttamente verso Marienburg, raggiungendo la città il 10 agosto.


castello di Marienburg

Questa volta era ben attrezzato, con l'artiglieria inviata da Danzica e Elbing. L'assedio tuttavia fu un altro fiasco, dovuto in parte ai lunghi negoziati, e in parte alla mancanza di aggressività di Piotr di Szamotuly sul campo di battaglia. La sua condotta inetta permise a Fritz Raweneck di prendere ancora un altro castello. I nobili chiesero l'assalto al castello e, quando questo non accadde, iniziarono a disertare e tornare in Polonia.

Intanto, in Bassa Prussia ci fu una rivolta contadina contro il dominio polacco. I contadini catturarono alcuni castelli e li consegnarono ai Cavalieri Teutonici dichiarando che erano pronti a combattere a fianco dell'Ordine Teutonico contro la Polonia.

Nel frattempo il Re e Jan Jiskra z Brandýsa tentarono di negoziare con i Cavalieri Teutonici. I polacchi ancora una volta proposero che l'Ordine Teutonico avrebbe dovuto lasciare la Prussia ed andare a combattere i pagani in Podolia. I crociati concordavano per una missione in Podolia, ma rifiutavano di lasciare la Prussia. Danzica propose un compromesso che avrebbe lasciato una parte della Prussia all'Ordine Teutonico. A un certo punto delle trattative, venne firmato un cessate il fuoco della durata di nove mesi; si arrivo alla firma di un trattato e la pace sembrava certa, ma la i nobili prussiani convinsero il Re a interrompere le trattative.


Carlo VIII di Svezia

Un segnale positivo fu la pace con la Danimarca. Il Re Cristiano I di Danimarca finalmente aveva conquistato la Svezia, ma il re svedese Carlo VIII fuggì in Polonia e cominciò a sostenere finanziariamente la causa polacca. Danzica e Carlo VIII iniziarono poi ad assumere più corsari, che danneggiarono gravemente il commercio del Baltico, e infine Cristiano, nel luglio del 1458, decise di firmare un cessate il fuoco.

Nel 1459 Hans von Baysen morì e suo fratello, Scibor, divenne il nuovo governatore della Prussia. I Cavalieri Teutonici fecero irruzione nelle terre polacche e raggiunsero alcuni successi, in particolare Kaspar von Nostitz, il Komtur di Chojnice, che catturò una città polacca nel nord della Polonia Magna.

Vi furono altri tentativi di mediazione, come quelli dei Duchi di Baviera e d'Austria, così come dai vescovi di Livonia, ma vennero tutti rifiutati dalla Polonia. Più grave l'azione intrapresa da Papa Pio II, che stava cercando di organizzare una coalizione contro i turchi. Confermò il divieto per la Confederazione Prussiana e esplicitamente dichiarò che il divieto era anche contro la Polonia. Tale dichiarazione indignò Casimiro, che respinse l'arrivo del legato pontificio Hieronymus Lando. Il 3 giugno 1460, il Papa riattivò il divieto contro la Prussia, la Polonia ed il Re polacco. Allo stesso tempo, il Re di Boemia accettò di far transitare i soldati teutonici nel territorio del suo regno.


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